Calcio. Iniziata la stagione 2024/2025 con i lagunari tornati in alto

L’APPRENDISTA VENEZIA FC FA I CONTI CON LA SERIE A

di Franco Bacciolo *

I conti non sono troppo esaltanti, ma il rendimento della squadra non è per nulla malvagio.
È poco il solo punto conquistato nelle tre prime partite giocate. Ma si tratta di un solo punto fin troppo severo per quanto visto in campo.
Gli arancioneroverdi escono a testa alta da un trittico contro grandi squadre. Una sconfitta a Roma contro una Lazio che approfitta di qualche clamoroso errore difensivo per superare i Lagunari che, invece, giocano un secondo tempo di valore, ma devono soccombere ingenerosamente 1-3 e dove non basta la bellissima rete di Andersen.
Va meglio la seconda trasferta consecutiva a Firenze, dove continua il gioco decoroso del Venezia che, giustamente esce col pari (0-0) conducendo il gioco per lunghi tratti.
Ingiusta e immeritata la sconfitta (0-1) all’esordio interno con il Torino dell’ex allenatore del Venezia Paolo Vanoli, in cui il conduttore in Serie A del Venezia dello scorso campionato confeziona, tramite l’onnipresente Coco, uno scherzetto al fotofinish con un colpo di testa da calcio d’angolo in mezzo a un nugolo di giocatori. Il Venezia esibisce però una buonissima prestazione e fa risaltare la qualità di alcuni nuovi arrivi.
Da questa miniserie di incontri cosa rimane?


Rimane che, pur in mezzo ad una incredibile serie di difficoltà e contrattempi (le prime due partite giocate senza 7 titolari tra infortuni e squalifiche), gli arancioneroverdi non escono tramortiti. I cambi strutturali, alla fin fine non sono poi stati così tanti, anche se inizialmente qualche perdita di pedine fondamentali, come quella di Tessmann, hanno ingenerato qualche apprensione di troppo.
Poi, bisogna considerare che ben pochi del roster avevano già calcato o annusato in precedenza la Serie A. Serie A in cui spesso non è sufficiente la bravura se non è accompagnata dall’esperienza in un massimo campionato esageratamente arcigno, soprattutto con i giovani. Arcigno e organizzativamente discutibile, vedasi il campionato spezzatino iniziato in anticipo rispetto al solito, con partite giocate sia in giornate lavorative che in orari sotto il solleone e temperature infernali. Per non parlare del calciomercato in corso in contemporanea con le prime tre giornate e concluso durante la bagarre del fine partita del trittico. Figuriamoci con che spirito hanno giocato atleti coscienti del fatto che, dopo la doccia, avrebbero potuto ricevere il ben (o mal) servito per trasferirsi altrove.


Dopo la sosta per dare spazio a incontri delle varie Nazionali, il Venezia tornerà in campo con la consapevolezza che il tempo del noviziato è già stato in parte superato e che parecchie cose buone sono già state viste. All’allenatore Di Francesco arriva la lima per smussare angoli già intravisti e il tornio per forgiare gli ultimi nuovi pervenuti a campionato in corso.

 

Franco Bacciolo * per “Il Trimestrale”

* Giornalista pubblicista, direttore per 25 anni della rivista VE.Sport, uffici stampa di Reyer, VeniceMarathon, Panathlon Mestre. Autore e coautore di 15 libri di sport. Corrispondente di vari giornali nazionali. Già dirigente e consigliere di amministrazione dello IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia).

 

 

 

 

Basket. Per la stagione 2024/2025 gli orogranata ritornano all’asse antico play-pivot con interpreti altamente affidabili.

Il punto anche sulla formazione femminile.

NEL NOME DELLA REYER

di Franco Bacciolo *

James Naismith, docente canadese di Ginnastica, inventa il gioco del basket. Irma Nomi Pesciolini, insegna ginnastica alle allieve della Mens Sana Siena e, saputo dell’invenzione di Naismith prende contatto epistolare con il collega insegnante canadese per saperne di più.
Naismith è ben felice di questo contatto e dettaglia le regole del gioco e le posizioni dei diversi giocatori in campo. A sua volta chiede cosa Irma intenda fare per divulgare il nuovo verbo in Italia. Irma spiega che vuole fare una esibizione di basket a Venezia in occasione del VII Concorso Ginnastico Nazionale. E’ il 1907 e Irma spiega a Naismith che l’esibizione verrà fatta da ragazze mentre il prof canadese parla sempre di maschi. “Nessun problema”, replica James. “Le femmine sono già praticanti nelle mie squadre canadesi, i ruoli non sono diversi tra ragazzi e ragazze. I playmakers sono fondamentali nella costruzione del gioco, siano essi uomini o donne. Stesso discorso vale per i pivots. Insomma, non si prescinde dall’asse Play-Pivot. Non dimenticarlo!”.
Sono passati 120 anni ma la logica è sempre la stessa.
La questione “asse play-pivot” è sempre rimasta uguale. E, per venire ai tempi nostri, il problema è emerso sintomaticamente negli ultimi anni in cui la Reyer ha avuto difficoltà a trovare i giocatori adatti nei due ruoli base della pallacanestro.
Per il prossimo campionato 2024/2025 sembra finalmente raggiunto lo scopo attraverso due titolari del quintetto base, personaggi ben noti agli addetti ai lavori trattandosi del play Ennys (con anni di esperienza in Italia) e del pivot Kabengele (che ha militato con successo nella Reyer dello scorso torneo). Attorno ai succitati militeranno reyerini già consolidati (oltre a Kabengele, i vari Tessitori, Simms, Wiltjer, Davide Casarin, Janelidze, Parks) e altri nuovi innesti (oltre a Ennys, anche Munford, Wheatle, Fernandez, Moretti, Laver).
Obiettivi? Il più alto possibile in campionato e nelle Coppe Italiane: Supercoppa e Coppa Italia. Tentativo di vincere finalmente l’Euro Cup (anche per poter ambire ad un accesso in Euro League quantomeno nell’anno dell’inaugurazione della nuova arena nel Bosco dello Sport, i cui lavori a Tessera stanno procedendo di gran lena).
Gli avversari in Italia saranno le solite big, Milano e Bologna, ancor più invecchiate ma sempre cariche di giocatori di grandissimo valore. Mentre si profilano ancor più le ambizioni del Derthona e della novità Trapani. In Europa non si discostano le classiche competitor internazionali.

REYERINE, si profila un’annata da leaders.
Mai come quest’anno la Reyer Umana femminile si presenta ai nastri di partenza da capofila. E non per aver vinto lo scudetto.
Forte di una guida tecnica di assoluto primordine come quella di coach Andrea Mazzon, lagunare lui stesso e coach di successo internazionale in ambito maschile, il cui pregio tra i tanti è di essere stato capace di far trasmigrare concetti vincenti praticati nel gioco maschile anche in ambito femminile ottenendo quanto nessuno era riuscito a fare prima di lui.
Se è vero che la perdita di una big come Sheppard ha un po’ scombussolato un assetto biennale che non aveva bisogno di tanti assestamenti, è altrettanto vero che i pochi ritocchi sembrano aver ulteriormente irrobustito il roster. Senza considerare che il rientro in punta stabile della sfortunata Mariella Santucci, assente per infortunio per una intera annata, fornirà adeguato brio e sostanza.
Il campionato dovrebbe essere un gioco limitato al solito derby veneto con Schio. Preoccupa invece il depauperamento della quantità di squadre, in quanto tre compagini non iscritte non hanno trovato rimpiazzi per questioni economiche. A livello internazionale, con la conquista dello scudetto, l’Umana Reyer si è guadagnata la partecipazione alla prima lega europea, alla quale parteciperà per la seconda volta negli ultimi anni ma con la consapevolezza di poter lasciare un segno importante.

Franco Bacciolo * per “Il Trimestrale”

* Giornalista pubblicista, direttore per 25 anni della rivista VE.Sport, uffici stampa di Reyer, VeniceMarathon, Panathlon Mestre. Autore e coautore di 15 libri di sport. Corrispondente di vari giornali nazionali.

Già dirigente e consigliere di amministrazione dello IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia).

 

 

IN PUNTA DI PENNA

di RENATO E GIULIANA PITTERI